Presentati al Congresso Europeo sull'Obesità, ECO 2022, gli ultimi dati dello studio ACTION TEENS su abitudini, percezioni e comportamenti rispetto alla cura dell’obesità nei giovani
Un genitore su tre fatica a riconoscere l'obesità del proprio figlio e un adolescente su quattro non si rende conto di essere obeso.1 Questo è ciò che emerge, principalmente, dai nuovi dati dello studio internazionale ACTION TEENS, condotto in dieci paesi nei vari continenti, Italia inclusa, e presentato oggi da Novo Nordisk al Congresso Europeo sull'Obesità (ECO) 2022.
L’obiettivo primario dello studio, che ha coinvolto circa 13.000 persone, di cui oltre 5.000 bambini e adolescenti con obesità, 5.400 genitori e caregiver, e più di 2.000 operatori sanitari, era quello di identificare le percezioni, le attitudini, i comportamenti e gli ostacoli per la cura dell’obesità e capire in che modo questi fattori influenzino la sua gestione.1
I nuovi dati evidenziano che l’obesità pediatrica ha un notevole impatto sulle aspettative di vita di chi ne è affetto; infatti, il rischio di morte prematura triplica nei bambini con obesità rispetto ai bambini che hanno un indice di massa corporea (BMI) nella norma.2 I genitori di bambini con obesità faticano a riconoscerla e spesso sottovalutano la gravità della malattia, convincendosi che si risolverà con la crescita, aspettativa quest’ultima assolutamente non supportata dalle evidenze scientifiche. Purtroppo, invece, sottovalutare questa malattia in bambini e adolescenti porta a complicanze già in giovane età, con lo sviluppo di malattie croniche come problemi di salute mentale, disturbi cardiaci, diabete di tipo 2, nonché alcuni tumori e problemi a scheletro e articolazioni.3
"L’obesità è una malattia cronica che tende a recidivare e nel tempo può complicarsi con lo sviluppo di altre malattie, ma se trattata con serietà, tempo, dedizione e impegno si può curare", aggiunge Claudio Maffeis, Past President della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica. "In Italia i dati più recenti dell’indagine Okkio alla Salute ci dicono che purtroppo siamo tra i paesi europei con i valori più elevati di sovrappeso e obesità nella popolazione in età scolare, risulta infatti che la percentuale di bambini in sovrappeso è del 20,4 per cento e di bambini con obesità del 9,4 per cento, compresi i gravemente obesi che rappresentano il 2,4 per cento".
"L’obesità rappresenta una sfida irrisolta di salute pubblica, colpisce e condiziona la vita di troppi giovani, influenzando profondamente la loro salute. Lo studio ACTION TEENS ha analizzato le diverse potenziali barriere che ostacolano un’efficace lotta a questa malattia", ha detto Stephen Gough, Senior vice president, Global Chief Medical Officer, Novo Nordisk. "L’obesità in età pediatrica si riflette in età adulta in quattro casi su cinque; dobbiamo agire per guidare la popolazione a un cambiamento radicale di attitudini".
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
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